Prima dell'avvento della motorizzazione universale c'era «l'amor che move il sole e l'altre stelle» (Dante), c'erano «frate Vento», «l'Aria, le Nuvole, il cielo sereno», «sorella Acqua...pura e casta», «Madre Terra, la quale ci sostenta e governa», c'erano «tutte le creature» (San Francesco)
C'erano le «chiare, fresche e dolci acque» (Petrarca), c'era «la valle e ‘l colle e l’aer puro» (Poliziano)
C'era Thoreaut ispirato dal laghetto nei pressi della sua capanna: “Io sono la sua riva sassosa /e la brezza che su esso trascorre; / nel cavo della mia mano / stanno le sue acque e la sua sabbia, /e il suo più fondo riposo / giace alto nei miei pensieri”
C'era «il divin del pian silenzio verde» (Carducci)
Dopo la motorizzazione:
le stelle si nascondono dietro una coltre di smog e l'acqua non è più casta, né l'aere sereno e puro, molte creature le abbiamo sterminate.
Dalla spuma del mare nacque Afrodite e da una conchiglia Venere, ora il mare non può che offrirci la nostra plastica dimenticandosi della bellezza.
Sulla Terra stiamo creando il nostro inferno dove l'auto sarà il mezzo eletto e scelto per visitarlo, anche da turisti o finti pellegrini.
«Ogni organismo è religioso … l’albero è religioso in quanto è congiunto con l’intero universo: stagioni, aria, acqua, pianeti … La vita è religiosa; e se non è religiosa, s’ammala”. (Tombari)
«Personalmente ritengo che sarebbe molto positivo se i turisti cambiassero atteggiamento e tornassero ad essere pellegrini. Recandosi in un luogo sacro da turista, si vive un’esperienza povera, da pellegrino ci si arricchisce spiritualmente. Nella nostra vita personale e collettiva la trasformazione del turismo in pellegrinaggio potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel restituire sacralità alla Terra.” (Rupert Sheldrake)
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